[Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
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[Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
Visto che nessuno ha ancora "sverginato" questa sezione del forum...ci penso io!!!!
Premetto che posseggo equipaggiamento in pattern Multicam (robbba originale e non cinesate) fin dal 2004...quindi, non accetto discorsi di eventuali "esclusive p.g.s."!!!
Di seguito posto l'articolo pubblicato sul ASNWG-Press (oggi inserto di Armi&Tiro), il tutto era inserito in una accurata prova comparativa fra i pattern "computer generated (o simili)" di ultima generazione e comprendeva, se non ricordo male, marpat, acu, vegetata, cadpat, multicam e kzs-1.
L'Americano mi sembra avesse curato la parte relativa alla marpat, io oltre al multicam mi occupai anche della "cadpat history" (che posterò nella sez. canadese).
L’oggetto del mistero…Crye Multicam History!!
Il MULTICAM è indubbiamente uno dei più interessanti pattern di ultima generazione e la sua storia è estremamente recente.
È stato messo a punto dalla Crye Associates, piccola società di New York specializzata in design applicato fondata nel 2000. Nel 2001 la Crye ha ottenuto un contratto per partecipare al cd “Progetto Scorpion” dello US ARMY (il primo passo del più ampio programma FCS-FutureCombatSystems).
Infatti, subito dopo che le Forze Armate Americane sono state dislocate in Afghanistan sono emersi i gravi problemi ed i limiti dei pattern mimetici in dotazione. Guardando quotidianamente le immagini dei soldati americani, sulle montagne afgane e successivamente nei deserti dell’Iraq, che indossavano BDUs desert e tactical gear in Woodland e ricordando che lo stesso identico problema si era presentato durante la prima Guerra del Golfo, il Natick Soldier Research Center decise che era meglio possedere un buon mimetismo adatto più o meno in qualsiasi luogo in cui ci si trovi ad operare piuttosto che il meglio del meglio destinato ad altre ambientazioni. La partecipazione della Crye al programma includeva anche la progettazione ex novo di tutto l’equipaggiamento indossato dalle truppe combattenti, compresa l’uniforme. L’idea più innovativa ed interessante è appunto rappresentata dalla messa a punto di un nuovo tipo di mimetismo per sostituire l’obsoleto pattern woodland/desert delle vecchie BDUs (Battle Dress Uniform-Uniforme da combattimento). Conosciuto dagli addetti ai lavori come “Scorpion Pattern”, il prodotto è il risultato di circa 2 anni di studi e test condotti congiuntamente dalla Crye e dal US ARMY Natick Soldier Research Center, con lo scopo di determinare se un singolo pattern potesse essere efficace nel limitare la visibilità sia diurna, sia notturna (riducendo la traccia IR) dell’operatore, il tutto nel più ampio contesto ambientale e stagionale possibile; nel 2002 e 2003 infatti, il pattern è stato testato a fondo in svariate ambientazioni (boschiva/desertica/urban) allo scopo di verificarne l’efficacia. Il concetto del pattern MULTICAM è l’adattabilità al maggior numero possibile di scenari ed ambienti. Sebbene abbia primeggiato in tutti i test cui è stato sottoposto, risultando ben oltre gli standard richiesti, alla gara d’appalto per la fornitura ufficiale US ARMY l’innovativo prodotto Crye si aggiudicato “solo” il secondo posto. L’Esercito ha preferito (probabilmente per ragioni di costi decisamente più contenuti) adottare il nuovo pattern ACU. Ciò nonostante, l’indubbia validità del MULTICAM ha fatto si che alcuni reparti delle SF abbiano ottenuto il consenso all’utilizzo di tactical gear in questo pattern. Recentemente, sembra che il famoso KSK tedesco (KommadoSpezialKrafte), utilizzi anche il MULTICAM per equipaggiare gli operatori, ovviamente affiancato dal pur sempre molto valido Flektarn (in zone boschive temperate).
Anche alcune grosse compagnie di sicurezza private (i cd “contractors”) si sono dimostrate interessatissime al MULTICAM, in quanto non adottato a livello ufficiale da nessun esercito impegnato nel teatro medio orientale(come abbiamo visto solo alcuni reparti delle forze speciali lo utilizzano), utile quindi per distinguere gli operatori privati dai militari.
Dal 2004 la Crye, attraverso l’apposita struttura Crye Precision, ha deciso di commercializzare il suo innovativo pattern con il nome “ufficiale” di MULTICAM. Non solo Crye Precision realizza direttamente combat/tactical gear, ma vende anche in esclusiva il cd “fabric” MULTICAM. Vale a dire i vari tipi di materiali con cui è possibile realizzare i capi d’abbigliamento o tactical gear (equipaggiamenti tattici) come vest e chest rigs ed i relativi accessori. Visto il successo ottenuto sia nei test ufficiali, sia presso il “pubblico” e il buon bacino di potenziali acquirenti, le più note ditte specializzate come Eagle, HSGI, SO-Tech, TAC-Gear, DropZone, ecc…, hanno subito cominciato a proporre tactical gear in MULTICAM.
Questa la breve storia del pattern Crye, ora vediamo come funziona e quali sono i principi su cui si basa la sua efficacia.
Molto tempo è stato dedicato allo studio del funzionamento dei vari tipi di mimetismo riscontrabili in natura, a come gli animali siano in grado di confondersi con l’ambiente in cui vivono e come gli elementi naturali tendano ad assumere il colore dell’ambiente che li circonda. La ricerca si è concentrata sugli ambienti in cui è più difficile nascondersi e sugli elementi ambientali e del terreno comuni al maggior numero possibile di scenari. Anche le differenze ambientali riscontrabili in una stessa regione al variare delle stagioni e dell’altitudine sono state prese in considerazione, così come l’effetto della luce sull’ambiente. Tutti parametri rilevati sono stati messi insieme per cercare di realizzare un pattern estremamente efficace ed adattabile alle più svariate circostanze. Anche il parere dei soldati direttamente impegnati nei test sono stati tenuti in grande considerazione, prima di tornare al computer e mettere a punto un’immagine digitale formata da oltre 100 strati diversi sovrapposti e sfumati fra loro. I risultati dei test hanno sorpreso gli stessi realizzatori, impressionati dall’aver realizzato un pattern ancor più efficace di quanto ritenessero possibile.
Il pattern è sufficientemente “sottile” da riflettere alcuni dei colori
dell’ambiente circostante. Di conseguenza assume un colore dominante tendente al verde quando ci si trova in un bosco fitto o in una foresta, viceversa il colore dominante tende ad essere il tan (marroncino sabbia) in ambienti aridi.
Adattandosi alle varie condizioni di luce del luogo, il pattern si armonizza molto bene in numerosi ambienti, stagioni, condizioni meteo ed ore del giorno. Il design del pattern trae vantaggio dal modo in cui l’occhio ed il cervello percepiscono le forme, i volumi ed i colori. I vari colori e le varie tonalità che compongono il MULTICAM, grazie ad un’accurata elaborazione digitale ad alta risoluzione (programma grafico di proprietà Crye), sfumano fra loro,mischiandosi e rendendo molto difficile capire dove effettivamente finisce un tono e ne comincia un altro, in modo tale da confondere anche la forma stessa delle varie “macchie”. Cosa che non accade in pattern come il Woodland, dove le varie macchie sono nettamente distinguibili così come i colori. I contorni del profilo dell’operatore tendono a diventare meno definiti e sfumano nelle forme e colori che lo circondano. Il principio è che un avversario anche vedendo qualche cosa, non la consideri degna di attenzione, praticamente il sogno e lo scopo di ogni recon team o sniper. Dal momento che solo una piccola porzione dell’occhio percepisce i colori, il cervello è costretto ad un super lavoro per elaborare i “pochi” segnali che riceve e tende ad integrare le informazioni insufficienti provenienti dall’occhio. Il MULTICAM si avvantaggia proprio di questo “lavoro di integrazione” cui è costretto il cervello e quindi “aiuta” l’osservatore avversario a vedere il pattern come parte dell’ambiente circostante. La scala ed il contrasto dei vari elementi che compongono il pattern sono studiati per poter essere efficace sia a lunga distanza, sia a distanza ravvicinata. È noto che l’idea che anima la creazione di un pattern per BDU è quella di spezzare la forma umana per tentare di renderla il più
possibile indistinguibile dall’ambiente circostante. A meno di non indossare una ghillie suit o nascondersi dietro ad una roccia, questo risultato si è cercato di ottenerlo attraverso un netto contrasto fra gli elementi di maggiori dimensioni di un pattern (le “macchie grandi”). I pattern caratterizzati da grandi macchie ad alto contrasto non sono efficaci in campo aperto e altrettanto succede quando l’osservatore si avvicina molto. Il MULTICAM si basa su di un effetto “amalgama” e non su l’effetto “contrasto” per mimetizzare chi lo indossa e quindi risulta molto efficace anche alle brevi distanze.
Attualmente è possibile reperire sul mercato un discreto numero di accessori e capi d’abbigliamento in MULTICAM, sebbene non vengano prodotti su scala particolarmente ampia, come accade invece per le buffetterie OD o per le BDUs MARPAT..
Particolarmente interessanti ed innovativi sono i prodotti della stessa Crye.
Inutile dire che sono anche i più introvabili e costosi. La serie “Combat” (shirt e pantaloni), può definirsi il top attualmente in circolazione, sia per taglio, sia per materiali utilizzati. Purtroppo per il nostro test non è stata utilizzata una BDU Crye, ma come abbiamo visto è da lì che necessariamente proviene il “fabric” per realizzare qualsiasi capo in MULTICAM.
Vincenzo“Paco” Minardi
Foto-gallery:
ABM 2006- con SOTech Hellcat LBV "full multicam set-up"
ABM 2006
Eagle AIII-MOLLE
Motebello Sett2005
HSGI Woosatch "full multicam set-up"
Premetto che posseggo equipaggiamento in pattern Multicam (robbba originale e non cinesate) fin dal 2004...quindi, non accetto discorsi di eventuali "esclusive p.g.s."!!!
Di seguito posto l'articolo pubblicato sul ASNWG-Press (oggi inserto di Armi&Tiro), il tutto era inserito in una accurata prova comparativa fra i pattern "computer generated (o simili)" di ultima generazione e comprendeva, se non ricordo male, marpat, acu, vegetata, cadpat, multicam e kzs-1.
L'Americano mi sembra avesse curato la parte relativa alla marpat, io oltre al multicam mi occupai anche della "cadpat history" (che posterò nella sez. canadese).
L’oggetto del mistero…Crye Multicam History!!
Il MULTICAM è indubbiamente uno dei più interessanti pattern di ultima generazione e la sua storia è estremamente recente.
È stato messo a punto dalla Crye Associates, piccola società di New York specializzata in design applicato fondata nel 2000. Nel 2001 la Crye ha ottenuto un contratto per partecipare al cd “Progetto Scorpion” dello US ARMY (il primo passo del più ampio programma FCS-FutureCombatSystems).
Infatti, subito dopo che le Forze Armate Americane sono state dislocate in Afghanistan sono emersi i gravi problemi ed i limiti dei pattern mimetici in dotazione. Guardando quotidianamente le immagini dei soldati americani, sulle montagne afgane e successivamente nei deserti dell’Iraq, che indossavano BDUs desert e tactical gear in Woodland e ricordando che lo stesso identico problema si era presentato durante la prima Guerra del Golfo, il Natick Soldier Research Center decise che era meglio possedere un buon mimetismo adatto più o meno in qualsiasi luogo in cui ci si trovi ad operare piuttosto che il meglio del meglio destinato ad altre ambientazioni. La partecipazione della Crye al programma includeva anche la progettazione ex novo di tutto l’equipaggiamento indossato dalle truppe combattenti, compresa l’uniforme. L’idea più innovativa ed interessante è appunto rappresentata dalla messa a punto di un nuovo tipo di mimetismo per sostituire l’obsoleto pattern woodland/desert delle vecchie BDUs (Battle Dress Uniform-Uniforme da combattimento). Conosciuto dagli addetti ai lavori come “Scorpion Pattern”, il prodotto è il risultato di circa 2 anni di studi e test condotti congiuntamente dalla Crye e dal US ARMY Natick Soldier Research Center, con lo scopo di determinare se un singolo pattern potesse essere efficace nel limitare la visibilità sia diurna, sia notturna (riducendo la traccia IR) dell’operatore, il tutto nel più ampio contesto ambientale e stagionale possibile; nel 2002 e 2003 infatti, il pattern è stato testato a fondo in svariate ambientazioni (boschiva/desertica/urban) allo scopo di verificarne l’efficacia. Il concetto del pattern MULTICAM è l’adattabilità al maggior numero possibile di scenari ed ambienti. Sebbene abbia primeggiato in tutti i test cui è stato sottoposto, risultando ben oltre gli standard richiesti, alla gara d’appalto per la fornitura ufficiale US ARMY l’innovativo prodotto Crye si aggiudicato “solo” il secondo posto. L’Esercito ha preferito (probabilmente per ragioni di costi decisamente più contenuti) adottare il nuovo pattern ACU. Ciò nonostante, l’indubbia validità del MULTICAM ha fatto si che alcuni reparti delle SF abbiano ottenuto il consenso all’utilizzo di tactical gear in questo pattern. Recentemente, sembra che il famoso KSK tedesco (KommadoSpezialKrafte), utilizzi anche il MULTICAM per equipaggiare gli operatori, ovviamente affiancato dal pur sempre molto valido Flektarn (in zone boschive temperate).
Anche alcune grosse compagnie di sicurezza private (i cd “contractors”) si sono dimostrate interessatissime al MULTICAM, in quanto non adottato a livello ufficiale da nessun esercito impegnato nel teatro medio orientale(come abbiamo visto solo alcuni reparti delle forze speciali lo utilizzano), utile quindi per distinguere gli operatori privati dai militari.
Dal 2004 la Crye, attraverso l’apposita struttura Crye Precision, ha deciso di commercializzare il suo innovativo pattern con il nome “ufficiale” di MULTICAM. Non solo Crye Precision realizza direttamente combat/tactical gear, ma vende anche in esclusiva il cd “fabric” MULTICAM. Vale a dire i vari tipi di materiali con cui è possibile realizzare i capi d’abbigliamento o tactical gear (equipaggiamenti tattici) come vest e chest rigs ed i relativi accessori. Visto il successo ottenuto sia nei test ufficiali, sia presso il “pubblico” e il buon bacino di potenziali acquirenti, le più note ditte specializzate come Eagle, HSGI, SO-Tech, TAC-Gear, DropZone, ecc…, hanno subito cominciato a proporre tactical gear in MULTICAM.
Questa la breve storia del pattern Crye, ora vediamo come funziona e quali sono i principi su cui si basa la sua efficacia.
Molto tempo è stato dedicato allo studio del funzionamento dei vari tipi di mimetismo riscontrabili in natura, a come gli animali siano in grado di confondersi con l’ambiente in cui vivono e come gli elementi naturali tendano ad assumere il colore dell’ambiente che li circonda. La ricerca si è concentrata sugli ambienti in cui è più difficile nascondersi e sugli elementi ambientali e del terreno comuni al maggior numero possibile di scenari. Anche le differenze ambientali riscontrabili in una stessa regione al variare delle stagioni e dell’altitudine sono state prese in considerazione, così come l’effetto della luce sull’ambiente. Tutti parametri rilevati sono stati messi insieme per cercare di realizzare un pattern estremamente efficace ed adattabile alle più svariate circostanze. Anche il parere dei soldati direttamente impegnati nei test sono stati tenuti in grande considerazione, prima di tornare al computer e mettere a punto un’immagine digitale formata da oltre 100 strati diversi sovrapposti e sfumati fra loro. I risultati dei test hanno sorpreso gli stessi realizzatori, impressionati dall’aver realizzato un pattern ancor più efficace di quanto ritenessero possibile.
Il pattern è sufficientemente “sottile” da riflettere alcuni dei colori
dell’ambiente circostante. Di conseguenza assume un colore dominante tendente al verde quando ci si trova in un bosco fitto o in una foresta, viceversa il colore dominante tende ad essere il tan (marroncino sabbia) in ambienti aridi.
Adattandosi alle varie condizioni di luce del luogo, il pattern si armonizza molto bene in numerosi ambienti, stagioni, condizioni meteo ed ore del giorno. Il design del pattern trae vantaggio dal modo in cui l’occhio ed il cervello percepiscono le forme, i volumi ed i colori. I vari colori e le varie tonalità che compongono il MULTICAM, grazie ad un’accurata elaborazione digitale ad alta risoluzione (programma grafico di proprietà Crye), sfumano fra loro,mischiandosi e rendendo molto difficile capire dove effettivamente finisce un tono e ne comincia un altro, in modo tale da confondere anche la forma stessa delle varie “macchie”. Cosa che non accade in pattern come il Woodland, dove le varie macchie sono nettamente distinguibili così come i colori. I contorni del profilo dell’operatore tendono a diventare meno definiti e sfumano nelle forme e colori che lo circondano. Il principio è che un avversario anche vedendo qualche cosa, non la consideri degna di attenzione, praticamente il sogno e lo scopo di ogni recon team o sniper. Dal momento che solo una piccola porzione dell’occhio percepisce i colori, il cervello è costretto ad un super lavoro per elaborare i “pochi” segnali che riceve e tende ad integrare le informazioni insufficienti provenienti dall’occhio. Il MULTICAM si avvantaggia proprio di questo “lavoro di integrazione” cui è costretto il cervello e quindi “aiuta” l’osservatore avversario a vedere il pattern come parte dell’ambiente circostante. La scala ed il contrasto dei vari elementi che compongono il pattern sono studiati per poter essere efficace sia a lunga distanza, sia a distanza ravvicinata. È noto che l’idea che anima la creazione di un pattern per BDU è quella di spezzare la forma umana per tentare di renderla il più
possibile indistinguibile dall’ambiente circostante. A meno di non indossare una ghillie suit o nascondersi dietro ad una roccia, questo risultato si è cercato di ottenerlo attraverso un netto contrasto fra gli elementi di maggiori dimensioni di un pattern (le “macchie grandi”). I pattern caratterizzati da grandi macchie ad alto contrasto non sono efficaci in campo aperto e altrettanto succede quando l’osservatore si avvicina molto. Il MULTICAM si basa su di un effetto “amalgama” e non su l’effetto “contrasto” per mimetizzare chi lo indossa e quindi risulta molto efficace anche alle brevi distanze.
Attualmente è possibile reperire sul mercato un discreto numero di accessori e capi d’abbigliamento in MULTICAM, sebbene non vengano prodotti su scala particolarmente ampia, come accade invece per le buffetterie OD o per le BDUs MARPAT..
Particolarmente interessanti ed innovativi sono i prodotti della stessa Crye.
Inutile dire che sono anche i più introvabili e costosi. La serie “Combat” (shirt e pantaloni), può definirsi il top attualmente in circolazione, sia per taglio, sia per materiali utilizzati. Purtroppo per il nostro test non è stata utilizzata una BDU Crye, ma come abbiamo visto è da lì che necessariamente proviene il “fabric” per realizzare qualsiasi capo in MULTICAM.
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Paco- Consiglio Direttivo ASAF
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Re: [Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
Affascinante la storia di questo pattern,ora mi chiedo solo se si diffonderà su larga scala o se resterà confinato solo a singole forze.
Comunque l'idea del cammuffamento visivo di contorno è superba.
Grazie paco per la ricerca,mi è piaciuta un sacco.
Comunque l'idea del cammuffamento visivo di contorno è superba.
Grazie paco per la ricerca,mi è piaciuta un sacco.
Ospite- Ospite
Re: [Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
ottima spiegazione!
grande paco!
grande paco!
Petro- Numero di messaggi : 1848
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Re: [Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
the fox il tizio in quella foto é stato deriso millemila volte dato che io ad esempio ho un divano color gazzella veloce dell'altopiano congolese...quindi
azz pachigno ma teeee...?
hai anche la minimi?
azz pachigno ma teeee...?
hai anche la minimi?
BABU- Numero di messaggi : 996
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Re: [Mimetica USA] Multicam history!!! 56k warning...uge pics!!!
No, niente minimi...era quella di Bagi (la prima credo, non quella che ha adesso..la foto è dei primi di sett.2005).
Paco- Consiglio Direttivo ASAF
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